giovedì 29 maggio 2008

Mobilitazione per le Tasse Universitarie.



Per un'università diversa!

L’Università degli Studi di Firenze rappresenta una delle maggiori risorse della città. Lo è, innanzitutto, da un punto di vista culturale, sociale ma anche economico, con un Bilancio totale pari a circa cinquecentocinquanta milioni di euro. Più di sessantaseimila sono gli studenti iscritti nelle dodici Facoltà dell’Ateneo, e di questi, più di un terzo sono fuori sede.

Quello che enti come l’Università stessa, l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio e le Amministrazioni locali dimenticano troppo spesso è di garantire un reale diritto allo studio, tutelare e valorizzare la figura dello studente e riconoscere l’importanza che un Ateneo riveste in un contesto cittadino.

Da anni l’Università di Firenze vive una profonda crisi e la città sembra non accorgersene.


.:: Il nostro Ateneo ::.

Il 14 dicembre scorso, è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del nostro Ateneo il bilancio di previsione per l'anno 2008. Anche quest'anno è stato portato in votazione un bilancio che, per essere chiuso, prevedeva la vendita degli ultimi immobili rimasti di proprietà, entrate dall'entità non prevedibili e spese per l'edilizia spostate agli anni successivi. Dal prossimo anno, il deficit strutturale di circa trenta milioni di euro sarà quindi incolmabile.

Il 27 Maggio 2007, lo stesso Consiglio di Amministrazione di Ateneo approvava la proposta della nuova fasciazione per la contribuzione studentesca che, a nostro avviso, avrebbe aumentato le tasse alla quasi totalità degli studenti.

Ad oggi, è facile dedurre che quel buco di bilancio, per quest’anno, sarà coperto dagli studenti.

In questo scenario, bisogna ricordare che gli ultimi Rettori hanno gestito l'Università come un'azienda che taceva i malumori della docenza con scatti di carriera, investiva sugli immobili rispondendo a dinamiche poco chiare e vedeva lo studente come una fonte di guadagno. Il risultato? Una docenza senza ricambio generazionale che assorbe la quasi totalità delle disponibilità economiche di Ateneo e nuove sedi universitarie già fatiscenti dai mutui inestinguibili.

Lo scenario più roseo che si prospetta per i prossimi dieci anni è un Ateneo che non potrà assumere nuovi docenti e personale tecnico-amministrativo, che già da ora non rinnoverà gli indispensabili contratti alla maggior parte dei lavoratori a tempo determinato e che svilirà completamente la ricerca e la qualità della didattica, nonostante l’applicazione di nuove Riforme.

.:: Tasse Universitarie: la situazione attuale ::.

Dopo la lunga mobilitazione dello scorso anno (Maggio 2007) che ha coinvolto tanti studenti e i Collettivi delle Facoltà, dopo le deboli motivazioni con cui venne giustificata l'approvazione della nuova fasciazione, ormai siamo veramente arrivati alla resa dei conti! L'Ateneo infatti non può più nascondersi dietro improbabili previsioni: i dati pervenuti sono praticamente definitivi ed è chiaro a tutti che la fantomatica diminuzione delle tasse era l'ennesima manovra per tentare di coprire coi soldi degli studenti un buco di bilancio ormai cronico.

Durante questa mobilitazione sono state centinaia le e-mail di studenti e genitori che ci hanno voluto segnalare l'assurdità del "nuovo modello" di fasciazione o semplicemente il fatto che, senza alcun cambio nella propria situazione familiare e finanziaria, si sono trovati a dover pagare fino a 1000 euro in più rispetto all'anno precedente. Migliaia di famiglie, ora, sono costrette a fare i salti mortali per riuscire a pagare questa Seconda Rata. E c'è anche qualcuno che, purtroppo, non può più permettersi di studiare in un'università che si definisce pubblica.

Non solo la cultura viene mercificata quotidianamente, vittima di incoerenti Riforme della Didattica, ma è divenuta addirittura materia d'élite. Siamo per un'Università pubblica, libera e di massa, che dovrebbe essere completamente gratuita perché sostenuta dagli investimenti dello Stato (investimenti che gli ultimi Governi hanno progressivamente ridotto). Tuttavia, a causa della Legge sull’Autonomia Finanziaria degli Atenei è prevista una contribuzione degli studenti che deve rimanere tale e non trasformasi nell'unico rimedio per chiudere un bilancio fallimentare o un ostacolo per l'accesso allo studio.

Di fronte a tutto questo gli Organi di Governo dell'Ateneo continuano a temporeggiare silenziosamente, anche se le uscite a nostro sostegno non sono mancate. Lo scorso 18 Aprile, il Consiglio di Amministrazione ha votato per il prolungamento al 30 Maggio del termine ultimo entro cui pagare la Seconda Rata. Questo è l'unico provvedimento preso sul tema. Infatti l'Ateneo spera fortemente che con questa concessione un gran numero di studenti consegni il modulo di attestazione ISEE.

Ovvia la motivazione, quanto la speranza: diminuire il numero degli studenti che pagherebbero la tassa massima e, quindi, ridurre l'extragettito previsto. Consideriamo questa soluzione inefficace per diminuire l'esubero ormai certo della soglia consentita per Legge, giacché è impensabile che il numero degli studenti che non hanno presentato l'ISEE si riduca così vertiginosamente: si pensi che, ad oggi, più di 27000 studenti (su 65000) non hanno ancora consegnato l'ISEE, portando nelle casse dell'Ateneo più di 51 milioni di euro, superando da soli il limite di Legge; a questi si aggiungano tutti gli studenti che si trovano nelle fasce intermedie e che, da quest'anno, per più del 75%, pagano una cifra superiore (dati comunicati dall'Ateneo).

Il Consiglio di Amministrazione ha dimostrato totale distacco da un Ateneo in piena mobilitazione e ha risposto bocciando la mozione presentata dai Rappresentanti degli Studenti che proponeva all’Ateneo la responsabilità della restituzione dell’extragettito, rispettando così un principio di legalità.

Gli Organi di Governo dell'Ateneo si devono impegnare per restituire il totale extragettito indebitamente preso a tutti noi studenti e alle nostre famiglie, destabilizzate dalle cifre vertiginose di questa Seconda Rata. La crediamo una scelta politica di coerenza, necessaria in un periodo come questo, di difficoltà oggettiva.

Non è possibile che un Ateneo si regga su queste basi.

Chiediamo una gestione che rispetti gli studenti e i lavoratori.

Vogliamo un Ateneo che garantisca servizi, didattica e ricerca di qualità e accessibilità ad ogni livello (fisico, economico e culturale).

Per questo, la mobilitazione studentesca, nata il 16 Aprile, con la prima occupazione del Plesso Didattico di Viale Morgagni, continuata nelle settimane successive con l’occupazione del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, Architettura, Lettere, Psicologia, fino ai 5 giorni consecutivi di Scienze della Formazione, non si deve fermare.

Lanciamo un incontro pubblico che coinvolga tutta la cittadinanza e le organizzazioni che vorranno prendervi parte per le prime settimane di Giugno, in concomitanza con l’apertura del Tavolo Tecnico di Ateneo che valuterà le misure da prendere sulla base dei dati definitivi dei pagamenti della Seconda Rata delle Tasse Universitarie.

Chiediamo a singoli e a gruppi l’adesione alla Piattaforma di Mobilitazione e la massima partecipazione e diffusione.

Studenti di Sinistra

mercoledì 28 maggio 2008

Accordo di programma fra Università e Comune di Calenzano
per la realizzazione della nuova sede del corso di laurea in Disegno industriale.

Siglato un accordo di programma fra Università di Firenze e Comune di Calenzano per la realizzazione della nuova sede per il corso di laurea in Disegno industriale. Lo hanno firmato oggi in ateneo il rettore Augusto Marinelli e il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani. E' la nuova tappa del percorso istituzionale che porterà alla costruzione della sede definitiva del corso, di circa 4.700 mq di superficie utile lorda, nell'ambito di un piano di recupero di un'area ex industriale (stabilimento Pasquali), già in fase di attuazione.

Il Comune di Calenzano si impegna a realizzare il progetto entro tre anni e a concedere il nuovo edificio all'Università in comodato d'uso a titolo gratuito per dieci anni rinnovabili, garantendone gli interventi di manutenzione straordinaria. L'Ateneo si impegna a stabilirvi la nuova sede del corso di laurea in Disegno Industriale ed eventuali altri percorsi didattici del settore. La firma di oggi fa seguito ad un accordo sottoscritto a fine aprile fra il Comune e la Provincia di Firenze che prevedeva, fra l'altro, da parte di quest'ultima, un finanziamento dell'opera di 2 milioni di euro nell'arco di tre anni.

"La scelta di collocare il corso di laurea in Design industriale a Calenzano - ha affermato il rettore Marinelli - è stata premiata dagli studenti, presso cui l'iniziativa ha riscosso grande successo (sono ormai 1.600 in tutto il percorso), ma risponde anche ad un preciso orientamento dell'ateneo fiorentino circa il decentramento delle attività didattiche, giudicato utile solo se operato come valorizzazione di vocazioni socio-economiche fortemente presenti sul territorio. La nascita, sempre a Calenzano - ha proseguito Marinelli - del Museo del Design e del Laboratorio per prototipi industriali, che sarà punto di riferimento per la ricerca universitaria nel campo del design e per le imprese del territorio, rafforza le ragioni della nostra presenza".

"Siamo soddisfatti per questo ulteriore passaggio - ha dichiarato il Sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani - che perfeziona l'iter per la costruzione della nuova sede universitaria sul nostro territorio. L'accordo sottoscritto oggi consente di definire in maniera puntuale i rapporti tra l'Amministrazione comunale e l'Università, per realizzare la nuova struttura e dare quindi una risposta adeguata all'attività didattica del corso di laurea in Disegno Industriale".

lunedì 26 maggio 2008

Firenze non è l'unica col bilancio in rosso

Da Nord a Sud atenei italiani alle prese con la crisi dei bilanci

Una montagna talmente malata da fare tanta fatica nel partorire il proverbiale topolino. Questo è il sistema universitario italiano, che perde in credibilità, s’indebita e scompare dalle classifiche mondiali.
I bilanci in rosso sono un male cronico delle Università d’Italia. E ne abbiamo la lampante dimostrazione in casa: l’Università di Firenze nel dicembre 2007 ha approvato un bilancio 2008 in rosso di 27 milioni di euro. È vero: sono cinque in meno del bilancio 2007. Ma resta una voragine interminabile.
Ovviamente, non siamo gli unici. Andiamo in Liguria. L’Università degli Studi di Genova, tanto per fare un nome, ha un “buchetto” di 15 milioni di euro (numeri del 2006). E nel profondo nord? Eccoci a Trieste, dove l’ateneo a fine 2006 piangeva un bilancio in rosso di 3 milioni di euro contro i quasi 168 milioni di entrate (di cui, tanto per farsi un’idea, 107 spesi per il solo personale). Quindi: soldi non ce ne sono. Soluzione? La risposta sembra un coro: “Aumentiamo le tasse!”.

bilanci in rossoAnche qui, da Nord a Sud, senza discriminazione. Spesso, però, i rettori appongono la parola “riparametrizzazione” accanto alla mano che infilano nelle tasche dei loro studenti. È il caso, ad esempio, dell’Università di Pisa. Siamo nel 2006. E l’ateneo sceglie di passare dall’ICER (Indicatore della Condizione Economica Riparametrato) all’ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente), accompagnando la scelta con una garanzia: “Il gettito non aumenterà”. Infatti: + 2 milioni di euro nelle casse dell’Ateneo dalle tasche degli studenti. Che, tra l’altro, contengono sempre meno soldi. Congiuntura economica?
Borse paterne sempre più chiuse? Anche, ma non solo. Perché ci si mettono pure le ARDSU. Che da un lato (come successo a Roma Tre, a Cagliari e a Pavia, ad esempio) alzano il costo dei servizi (mense in primis). E dall’altro tagliano le borse di studio. Torniamo in casa nostra. Perché l’esempio è a portata di mano: l’ARDSU Firenze, infatti, ha concesso quest’anno la possibilità di far richiesta di prestito d’onore ai soli beneficiari dell’anno scorso.
Quindi, matricole a bocca asciutta.

Si può dire: “Paghiamo tanto, ma abbiamo un bel servizio”. Magari. È vero: le classifiche lasciano un po’ il tempo che trovano. Ma quando in tutte quelle che riesci a consultare in un pomeriggio passato in rete gli atenei italiani fanno sempre ridere, in effetti, un campanello d’allarme suona eccome.
Ad esempio: nella classifica stilata in base al numero di pubblicazioni conquistate sulle più importanti riviste a livello mondiale, “Nature” e “Science”, scopri che tutti gli atenei italiani hanno un coefficiente che oscilla da 0 a 3. Tanto per avere un’idea, Barkley e Oxford si muovono tra 60 e 90. Oppure: nella classifica dei 50 migliori atenei nel mondo redatta dal “Times” di Londra (novembre 2007), divisa per ambiti, gli unici due italiani presenti sono Roma – La Sapienza (40° nel campo delle Scienze Naturali) e Bologna (47° nelle umanistiche). E Firenze? Il nostro ateneo nella classifica redatta dall’ “Institute of Higher Education” nel 2004, è 280esimo (5° a livello nazionale). In quella già citata del Times è nel gruppone tra il 300esimo e il 400esimo posto.
Insomma: niente eccellenza. Nemmeno a cercarla un pomeriggio intero.

venerdì 23 maggio 2008

Nuovi alberi in viale Morgagni

Viale Morgagni sarà rinnovato con circa 130 alberi salvando dall'abbattimento 14 piante di particolare pregio. Ma non solo: altri otto alberi (4 da una parte, 4 dall'altra) saranno reimpiantati grazie allo spostamento della fermata della tramvia dalla scuola Matteotti alla casa dello studente.

E ancora: altre 15 piante verranno piantate nell'area davanti alla casa dello studente, appena dietro la fermata. Quest'ultima soluzione è stata resa possibile grazie ad un accordo con l'università di Firenze che ha accolto la proposta dell'arrivo di nuovi alberi. Le novità sono state spiegate dal vicesindaco Giuseppe Matulli e dall'assessore all'ambiente Claudio Del Lungo che, insieme, hanno presentato il piano di interventi sulle alberature del viale, in particolare il lato destro. I 14 alberi che l'amministrazione ha deciso di mantenere (tre cipressi, due lecci, 9 bagolari) sono piante ancora rigogliose, le uniche in pratica ancora abbastanza sane. Altri 3 lecci sempre in buone condizioni verranno trapiantati prima al vivaio comunale dove verranno tenuti sotto osservazione per poi essere destinati ad altri luoghi.

"Questa decisione è stata presa - ha spiegato Del Lungo - dopo vari dati emersi sia dai sopralluoghi a vista fatta dai tecnici della direzione ambiente sia dalle schede sulla salute degli alberi compilate dalla Cooperativa Ciclat e la Cooperativa ambiente che albero per albero hanno stabilito il grado di salute in base alle ferite, le carie, la chioma diradata, l'inclinazione". Un'analisi approfondita che ha stabilito un cattivo stato di salute generale della maggioranza degli alberi del viale. "Se osserviamo il viale dall'alto - ha aggiunto l'assessore all'ambiente- non c'è un albero uguale all'altro, le chiome sono tutte irregolari. E' questo il tipo di viale che vogliamo offrire alla città? Il ringiovanimento delle alberature cittadine è un obiettivo di modernità da perseguire per avere piante più belle, forti e uniformi".

L'assessore ha poi spiegato anche la situazione per quando riguarda i nidi degli uccelli. "I tecnici del nostro ufficio animali - ha specificato del Lungo - hanno fatto tutti sopralluoghi del caso che sempre vengono fatti prima di abbattere un albero riscontrando in tutto solo 3 nidi vuoti. Il che non è strano visto che un viale cittadino di questo genere e con rumore intorno non è certo il luogo migliore per nidificare. Mi chiedo quanto si intendano di uccelli e di piante le persone che si preoccupano così tanto dei nidi e dell'abbattimento di questi alberi così malandati".

In base all'analisi gli alberi che verranno abbattuti sul lato destro (circa 33) presentano quasi tutti ferite profonde fatte dalle macchine e dai motorini che urtano i fusti e che poi nel tempo si allargano fino a diventare solchi profondi. Sempre in base a quanto riportato nelle schede molte piante presentano anche carie e carpofori, altri ancora hanno una chioma così diradata da far pensare che l'albero sia praticamente già secco. Tutti i nuovi alberi e quelli che verranno mantenuti saranno tutti protetti da cordoli hobag.

giovedì 22 maggio 2008

"Studenti? Oggetti da sfruttare"

Giulia Atzori e Vittorio Frontini rappresentanti della lista Studenti di Sinistra, esprimono la loro opinione sulle problematiche vissute dai fuorisede. Ed in via di sviluppo il progetto che porterà alla costruzione di una Agenzia della Casa

"Esiste una vera questione fuorisede, in tutto il territorio nazionale, ma a Firenze ha ormai assunto i connotati di una vera emergenza".

I rappresentanti di Studenti di Sinistra non usano mezzi termini per descrivere ciò che potrebbe essere ormai definita emergenza fuorisede:
Giulia Atzori, consigliere degli studenti in seno al cda dell'ARDSU, e Vittorio Frontini, consigliere in seno al cda di Ateneo, esprimono quella che è la posizione della lista più votata alle precedenti elezioni studentesche, in un'analisi che addossa numerose responsabilità all'amministrazione comunale, incapace di ostacolare un aumento dei prezzi delle case che ha raggiunto livelli spaventosi.
"Lo studente è visto semplicemente come oggetto da sfruttare, in una città che tra le sue priorità non pone neanche i propri cittadini, ma soltanto i turisti"- aggiunge al riguardo Frontini - "Da un nostro studio è emerso che il costo medio di una casa a Firenze si aggira attorno ai 14 euro al mq, mentre per gli studenti la media è di 20 euro, senza tenere conto che il prezzo calmierato per la locazione di studenti stabilito nelle varie zone di Firenze è di 8 euro: un problema che non può essere relegato a problematica universitaria, ma bensì come problema di tutta la città".

L'invito che viene rivolto da più parti agli studenti è quello di denunciare: "Una cosa giustissima, ma bisogna poi anche fornire delle alternative a chi ha bisogno di un alloggio"- prosegue Frontini - "C'è da combattere non solo il mercato degli affitti in nero, ma anche quello cosiddetto legale, che è sballato: noi come Studenti di Sinistra stiamo lavorando da tempo ad un progetto che coinvolge Regione e Comune ed è teso a costruire una sorta di Agenzia della Casa pubblica che tolga gli studenti dal libero mercato degli affitti".

A Roma l'Agenzia della Casa è nata lo scorso giugno, a Firenze almeno c'è l'intenzione: "Un progetto che dovrebbe coinvolgere Regione e Comune e che si pone l'obiettivo di istituire un ente pubblico che si sostituisca alle agenzie immobiliari private al fine di fare anche da tramite tra i locatori privati e gli studenti, oltre che da calmiere" - spiega Frontini, che però aggiunge -" La Regione appare molto propensa, diversamente invece il Comune: noi stiamo lavorando anche alla proposta tecnica, ma la sensazione è che a Palazzo Vecchio manchi la volontà politica; è giunto il momento di non considerare più gli studenti come un'entrata economica, ma come una vera priorità".

Gli studenti non residenti in Toscana sono circa 13000, mentre i posti alloggio che l ' A R D S U dispone per i circa 2300 aventi diritto sono 1274 distribuiti in nove residenze: "L'Ardsu è orientata ad aumentare il numero degli alloggi ed infatti sono stati deliberati altri 3 investimenti per la costruzione di nuovi studentati" - commenta Giulia Atzori - "Si dimostra così una certa attenzione al problema, ma è chiaro che ciò non basta per esaudire tutte le richieste, mentre restano numerosi problemi (come la chiusura estiva e quella natalizia) oltre al fatto poi che ci si rifugia spesso in un concetto del diritto allo studio limitato e privato: bisogna cominciare a concepire un diritto allo studio che assicuri un alloggio anche a chi non rientra nei parametri della borsa di studio".
Su questo aspetto conclude Frontini: "C'è un'attenzione ad aumentare il numero degli alloggi, ma si punta anche a limitare tutto il resto, come aumento del costo della mensa, riduzione di biglietti per cinema e teatro ed altri servizi connessi al diritto allo studio: la nostra sensazione è che su questo punto di vista stiamo tornando indietro".

mercoledì 21 maggio 2008


Vogliono privarci delle piazze di Firenze,non si puo' sostare sui gradini,non si puo'suonare una chitarra,non si puo' andare col cane e neanche fare due lanci a freesbe o due passaggi col pallone perche' secondo l'amministrazione comunale si tratta di disturbo della quiete pubblica,ma le piazze una volta non erano luogo di aggregazione dei giovani e non,le piazze non sono forse l'unico luogo in centro a firenze dove si puo' incontrare un po' di gente senza per forza dover andare nei locali o nei cosidetti"spazi adibiti" e poi le piazze non sono l'unico spazio aperto in centro visto che non c'e' un parco dove far passeggiare il cane o tirare due calci al pallone?ma l'assessore alla sicurezza Cioni lo capisce questo?Forse lui preferisce che le piazze di Firenze che di giorno sono in ostaggio dei turisti di notte rimangano degli spazi deserti senza attivita' umane e sociali,senza vita in pratica,dove le persone possono passare ma non si possono fermare,infatti in queste sere ha mandato un bel po' di pattuglie a controllare che sia rispettato il suo "ordine pubblico",ma perche' non manda le forze dell'ordine a occuparsi di cose piu' importanti che fare i giri ogni 5 minuti per s.croce o s.spirito?Per noi studenti,per i giovani in generale,ma anche per tutti gli altri le piazze sono un luogo importante di incontro,Riprendiamocele!

martedì 20 maggio 2008

Il premio nobel Rubbia sulla crisi dell'università italiana

Uno dei ricercatori italiani piu' noti che possiamo vantare all'estero,un premio nobel come Carlo Rubbia affronta il tema della cosidetta "fuga di cervelli"dalle universita' italiane,tema estremamente drammatico se pensiamo al fatto che si sta andando in una direzione di degenero di risorse energetiche e alimentari di prima necessita' che evidenziano come lo stato attuale dello sfruttamento del pianeta non puo' proseguire per questa strada,la crisi globale va affrontata soprattutto nel campo della ricerca e sviluppo di nuove vie,di nuove risorse rigenerative,campo nel quale l'universita' ha importanza primaria visto che si tratta dell'istituto che deve fornire alla comunita' i ricercatori che siano in grado di elaborare progetti alternativi allo stato attuale delle cose.Naturalmente ogni nazione si coltiva il proprio orticello e quindi pensa essenzialmente a risolvere i problemi interni di rinnovamento delle disponibilita' che ha gia',e ci pensa da ora per evitare di non trovarsi in difficolta' nel futuro,e l'italia che fa?L'italia con l'ultima finanziaria e il decreto Bersani a tagliato ancor di piu' i gia'esigui fondi stanziati per la ricerca costringendo cosi' le migliori menti del nostro paese a emigrare all'estero dove sono pagati per quello che valgono e hanno a disposizione le strutture necessarie a fare Ricerca e sviluppo.Ci stiamo condannando ad un futuro sempre piu' dipendente dagli altri,di stagnazione scientifica e spreco delle nostre risorse intellettuali,quando i governi comprederanno che cosi non si raccoglie la sfida del nuovo millennio?

lunedì 19 maggio 2008

Firenze: l’ Ardsu unica non convince gli studenti

Gli studenti di sinistra, sull’ Ardsu unica approvata ieri, annunciano preoccupazione: “Ci auguriamo che, con quest'accorpamento, non si concretizzi il nostro timore più grande, ovvero il livellamento verso il basso dei servizi”.

Ieri, il consiglio della Regione Toscana ha approvato la proposta di legge, presentata dall’assessore Gianfranco Simoncini, di accorpamento delle tre Aziende Regionali per il Diritto allo Studio Universitario di Firenze, Pisa e Siena. Ma gli studenti di sinistra annunciano le loro preoccupazioni: “Ci auguriamo che, con quest’ accorpamento, non si concretizzi il nostro timore più grande, ovvero il livellamento verso il basso dei servizi e l'allontanamento della politica dell'Azienda dalle esigenze reali degli studenti, diverse per ogni territorio”. “L’ intento dichiarato di razionalizzare le risorse e snellire la macchina regionale - si legge nel comunicato degli studenti - come spesso ha dichiarato l’Assessore Simoncini, si è concretizzato nel solo accorpamento degli organi dirigenziali delle tre Ardsu, riducendo da tre a uno i consigli di amministrazione, i presidenti e i direttori. Non esiste ad oggi un chiaro e ponderato piano industriale ed un regolamento che spieghi la futura struttura, il funzionamento, e gli eventuali risparmi. E se nel quadro del bilancio regionale, il peso di questo intervento incide in maniera esigua, le conseguenze di questa unificazione potranno essere rilevanti per tutti gli studenti”. “L’ intero iter - continua il testo - non ha mai visto il reale coinvolgimento delle parti. Anzi, le uniche consultazioni ufficiali, hanno evidenziato contrarietà al progetto da parte degli studenti ma anche degli organi dirigenziali delle tre aziende e dei sindacati. Ad oggi, il testo approvato dal consiglio regionale vede un solo cambiamento rispetto alla sua prima stesura: l’ ampliamento nel consiglio unico di amministrazione della rappresentanza studentesca, che da un unico studente per tre atenei (prima proposta) è passata a tre studenti (uno per Ateneo). Questa modifica garantisce una partecipazione al “tavolo decisionale” che altrimenti sarebbe stata cancellata, ma non è, comunque, sufficiente per garantire la specificità territoriale del diritto allo Studio. Il testo di legge prevede tre consulte territoriali studentesche che però, non hanno alcun potere di indirizzo sul consiglio d’ amministrazione e di conseguenza sulla politica dell’ Azienda”.
Un uomo per il ministro Gelmini

pizza.jpgA fare da spalla al nuovo ministro dell’Istruzione sarà l’onorevole Giuseppe Pizza. Il segretario della Democrazia Cristiana sarà infatti il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica.

L’onorevole Pizza è nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte il 21 dicembre 1947. È celibe e vive a Roma. Come si apprende dal sito del ministero, è consulente aziendale di una multinazionale nel settore della Comunicazione; ha iniziato, giovanissimo, l’attività politica nella Democrazia Cristiana sino a diventare, negli anni ‘70, leader storico del Movimento Giovanile; è membro del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana e della Direzione Nazionale sotto la Segreteria dell’On.le Fanfani; è stato Delegato Nazionale del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana; è stato collaboratore de “Il Popolo” e direttore politico del mensile “Italia Cronache” e del Trimestrale “Per l’Azione”; è stato fondatore e Presidente del CIGRI (Comitato Italiano Giovanile per le Relazioni Internazionali); è rappresentante dell’Italia al CENYC (Commitee of European National Youth Councils) presso il Consiglio di Europa a Strasburgo; è co-Presidente della Conferenza dei Giovani sulla Cooperazione e Sicurezza Europea ad Helsinki; ha guidato, con successo, la battaglia contro la decisione del sen. Martinazzoli di chiudere la Democrazia Cristiana e ne è diventato, all’unanimità, Segretario Politico nel XIX Congresso tenutosi a Roma il 7 – 8 dicembre 2003; è stato riconfermato, sempre all’unanimità, Segretario Politico nel XX Congresso tenutosi a Roma il 17 – 18 novembre 2006; è esperto di storia del medioevo e di pittura manierista e barocca nonché di bibliofilia.

Sul sito democraziacristiana.org si legge: “E’ un onore per me - ha dichiarato il Segretario della Democrazia Cristiana - servire il Paese ed il Partito con un incarico istituzionale così prestigioso. Al Presidente Silvio Berlusconi va il mio grazie più sentito per il riconoscimento che ha voluto esprimere, soprattutto, nei confronti della Democrazia Cristiana con il pieno accordo ed il sostegno anche da parte del Presidente della Camera, Gianfranco Fini”.