Si chiama Maria Stella Gelmini, ha 35 anni, viene dalla provincia di Brescia ed è il nuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica. La sua carriera politica inizia da ragazza, appena ventenne. Comincia i suoi incarichi istituzionali nel ‘98, nel consiglio comunale di Desenzano. In pochi anni diventa dapprima Assessore al Territorio della provincia di Brescia e, successivamente, Assessore all’Agricoltura, consigliere regionale ed infine parlamentare (2006).
Sicuramente una scelta coraggiosa quella di scegliere un Ministro giovane che possa conoscere meglio le problematiche scolastiche. I fatti, effettivamente, sembrano dimostrarlo. Lo scorso 5 febbraio era infatti stata proprio la deputata Gelmini a presentare una proposta di legge, denominata “Promozione e attuazione del merito nella società, nell’economia e nella pubblica amministrazione e istituzione della
Direzione di valutazione e monitoraggio del merito presso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato”, che prevedeva - tra le altre cose - anche il rilancio dell’istruzione scolastica. Per far ciò ha previsto tre punti principali.
1. Valorizzazione del merito e piena applicazione del principio di autonomia scolastica
Vorrebbe dire dare maggiori poteri ai dirigenti scolastici, che avranno così ancora maggior autonomia nei compiti di gestione amministrativa e di reclutamento del corpo docente. Inoltre le risorse pubbliche verranno ripartite, sempre secondo la sua proposta, in base ai risultati formativi rilevati da un organismo terzo. In questo modo si diminuiscono i vincoli dei dirigenti scolastici dalle province, che creano spesso problemi per tempi e risultati, e si creerebbe una competizione tra le scuole, che gioverebbe a tutti.
2. Valorizzazione del merito degli studenti
Punto numero uno. Cancellazione del sistema dei debiti formativi. E’ necessario aumentare la selettività dei meccanisimi di avanzamento scolastico e consentire agli studenti di recuperare eventuali insufficienze con corsi pagati dalla scuola durante l’anno scolastico. Per i più bravi invece bisogna concedere la borsa di studio legata al merito.
3. Valorizzazione del merito dei docenti
Finalmente la proposta che sostengo da tantissimo tempo. Dev’essere eliminato ogni automatismo nelle progressioniretributive e di carriera degli insegnanti. In parole povere: via le graduatorie che favoriscono i docenti cadregari, via libera all’autonomia scolastica. Competizione tra le scuole è anche questo: la scelta dei docenti migliori per preparare gli studenti migliori.
E allora prego, Ministro Gelmini. Si metta pure al lavoro.
Noi rimarremo a guardare ammirati quello che farà, se continuerà sulle sue proposte passate!
lunedì 19 maggio 2008
Il neo ministro
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